Auguri Carlo! Trecento anni e non sentirli (o quasi!)

carloiiijpgEra il 20 gennaio 1716 quando a Madrid l’italianissima Elisabetta Farnese dava alla luce il primo dei sette figli che avrà da Filippo V di Spagna. Donna fiera ed energica, Elisabetta Farnese spronò il giovanissimo Carlo ad accaparrarsi un buon regno italiano, fino all’acquisizione nel 1734 del Regno di Napoli e Sicilia. Le vicissitudini politiche furono tante e complicate, come le svariate volte che Carlo fu “fidanzato” (ovviamente per intrighi di potere poi finiti male) fino a trovare in Maria Amalia di Sassonia una degna consorte.
Fisico snello, naso importante (lo stesso che farà guadagnare al più impertinete figlio Ferdinando il nomignolo di re “nasone”), un’istintiva capacità di governare e rinnovare la situazione disastrosa che due secoli di viceregno e una brevissima parentesi austriaca avevano lasciato nel sud Italia.
Carlo fu promotore di grosse novità dal punto di vista legislativo e fiscale, con la creazione del Codice Carolino -seppur pubblicato solo nel 1789- metteva ordine in un caos secolare, e cercò di introdurre nuove modalità per la dostribuzione del carico fiscale -che tuttavia non portò gli esiti sperati e le fasce più deboli comunque rimasero le più tartassate.
Si cercò di sviluppare le attività commerciali con trattati e aperture (si ristabilì a Napoli anche la comunità ebraica). A tutto questo si aggiungono i grandi cantieri che ancora oggi ci fanno ricordare questo grande sovrano.
Dal Teatro San Carlo alla Reggia di Portici e a quella maestosa di Caserta, dal Foro Carolino all’albergo dei Poveri. Senza considerare le campagne di scavi di Pompei ed Ercolano e l’inizio delle raccolte pompeiane. In pochi decenni si accumuleranno enormi collezioni, dalle aree vesuviane ma anche le sculture antiche e i pregiati dipinti, insieme a preziosi oggetti, della collezione Farnese.
Famose le manifatture artistiche fondate dal re, la Real Fabbrica degli Arazzi (1737) e il Real Laboratorio delle Pietre dure (1738), la Real Fabbrica della Porcellana di Capodimonte (1739), costruita dopo il matrimonio con Maria Amalia, in cui lavoravano operai provenienti dall’antica fabbrica di Meissen, che l’elettore di Sassonia, suo suocero, inviò a Napoli, e la Real Fabbrica di Maioliche di Caserta, attiva solo nel triennio 1753-56.
Il Regno delle due Sicilie, nonostante le contraddizioni di grandi ricchezze e larghe fasce della popolazione che arrivavano quasi ad uccidersi per le prelibatezze esposte sulle macchine da festa allestite a largo di Palazzo, brillò come non mai, di musica, di arte, di presepi, di porcellane, di archeologia. Tanto si è scritto, tanti sono stati i critici a favore così come i detrattori. E per ricordarlo si dedicherà il 2016 di manifestazioni e visite guidate.
Buon compleanno Carlo!
A presto con le nostre iniziative!

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