La Traviata di Ozpetek apre la stagione del San Carlo

ozpetekSi è aperta ieri sera la stagione 2012-2013 del teatro San Carlo con l’attesissima messa in scena de La Traviata di Giuseppe Verdi, diretta da Ferzan Ozpetek, regista conosciuto per film come Le fate ignoranti e Saturno Contro, e con costumi del grande scenografo Dante Ferretti (Oscar per Sweeney Todd). Ospiti importanti per questo debutto, cinque ministri, sindaco De Magistris e presidente della giunta regionale campana.

La scelta dell’opera non è casuale in quanto tutti i teatri italiani quest’anno dedicheranno un’attenzione particolare a Verdi di cui ricorrerà il bicentenario della nascita nel 2013 (il grande compositore nacque a Le Roncole il 10 ottobre 1813). Il teatro napoletano, che vanta tanti primati, come quello di più antico teatro lirico d’Europa ancora attivo e uno dei più grandi in Italia. Costruito in tempi record per volere del re Carlo di Borbone nel 1737, conserva oggi la decorazione interna del 1817, quando il San Carlo fu completamente ricostruito dopo un drmmatico incendio che risparmiò solo le mura perimetrali. Anche in quel caso la ricostruzione fu fatta in tempi record.


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Buongiorno, ci vuole proprio un bel caffè!

Perchè a Napoli, il caffè è una cosa seria….

Grazie ad Erri De Luca, napoletano doc per questa citazione!

Inserite nei commenti le vostre preferite (anche pensate da voi!) e pubblicheremo un post tutto dedicato a frasi sul caffè!

V.i.t.r.i.ol. la massoneria a Napoli e i misteri del principe Sansevero

Conoscinapoli inaugura le visite guidate tematiche alla scoperta di Napoli.

Già al tempo dei primi greci colonizzatori di Neapolis il cuore del centro storico di Napoli pulsava di misteri legati all’esoterismo pitagorico o alla venerazione della dea egiziana Iside, molto amata dai mercanti alessandrini che avevano il quartier generale nella zona della statua del Nilo. Questa tradizione non si è mai esaurita ed è nel centro di Napoli che la Massoneria trova i suoi principali adepti.

La ricerca della conoscenza interiore, della saggezza suprema, della pietra filosofale e infine dell’immortalità sono stati sin dall’inizio i capisaldi della ricerca del principe Raimondo di Sangro, eletto quasi subito dopo la sua apertura napoletana Gran Maestro dell’Ordine. Una mente eclettica e curiosa come pochi del suo tempo nonostante le aperture illuministe del tempo, il giovane Raimondo si distinse subito per le sue invenzioni. I suoi campi di ricerca furono i più vari, armi, tessuti, illuminazione e un forte interesse per l’anatomia.

I suoi contemporanei iniziarono ben presto a nutrire una certa paura nei suoi confronti a causa di storie molto macabre che vennero diffuse a suo discapito,  una antipatia dovuta anche alla sua appartenenza alla Massoneria. Se purtroppo molte informazioni sulle sue invenzioni sono andate perse, il suo più imporatnte testamento rimane quel gioiello di scultura che è la cappella Sansevero, possedimento della famiglia già dal XVI secolo e a cui Raimondo si dedicò per quasi tutta la vita.

Un tempio per venerare il ricordo della famiglia, la religione e soprattutto un luogo di iniziazione massonica. Il percorso delle suggestive sculture incarna il cammino dell’iniziato  tra le virtù che portano alla perfezione, non diverse da quelle auspicabili per qualunque buon uomo, ma qui rivestite di valenze magiche anche grazie alla maestria degli scultori. Il culmine è rappresentato dal Cristo velato di Giuseppe Sammartino, cardine centrale della decorazione nonchè punto finale del percorso massonico, anzi un punto di rinascita o meglio “resurrezione”. Lo stesso principe cercherà la via della rinascita dopo la morte anche se qualcosa andò storto….

Questi gli argomenti della visita guidata a cui Conoscinapoli vi invita per il prossimo 1 dicembre. Appuntamento alle 10.00 a piazza Bellini nei pressi delle mura greche per proseguire poi alla cappella Sansevero. Costo della visita 6 euro più 7 euro per l’ingresso alla cappella. Prenotazione obbligatoria a guaf@libero.it inidicando il numero di persone interessate. Tutte le informazioni sulla pagina fb dedicata all’evento!

23 novembre 1980. Trentadue anni fa il terremoto sconvolgeva il sud Italia.

Erano le 19.32 di domenica 23 novembre 1980. Alcuni come me erano bambini, pronti in pigiama per la cena e poi andare a dormire, dopo una domenica trascorsa in famiglia. Pronti per un nuovo lunedì di scuola. Ma quella notte fu diversa. Noi sentimmo la violenta scossa che sembrò durare un tempo infinito (furono 90 secondi), nel mio quartiere non ci furono danni ma solo una grande paura. E come tutti gli altri uscimmo di casa per una notte che trascorremmo in auto sulla strada. Poi fortunati ritornammo a casa anche se nei giorni successivi ogni scossa ci procurava uno spavento.

I dati del sisma che ebbe epicentro proprio nel cuore della Campania e fu avvertito anche nelle regioni limitrofe sono impressionanti: 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. Oltre agli ovvi interventi e aiuti internazionali, il terremoto del 1980 suscitò anche alcune manifestazioni artistiche, tra cui una collezione unica di opere ispirate a quell’evento, Terrae Motus, voluta da un gallerista napoletano, Lucio Amelio.  Continua a leggere “23 novembre 1980. Trentadue anni fa il terremoto sconvolgeva il sud Italia.”

Via San Gregorio Armeno, dove il Natale dura tutto l’anno

Nel cuore del centro storico di Napoli, nell’intersezione tra il decumano maggiore e il decumano superiore, c’è una piccola stradina, un antico cardine che è universalemnte conosciuto come la strada dei presepi. Madonne, bambinelli, animali, pastori, ceste con frutta e pesce per il mercato, la taverna, il pizzaiolo, la lavandaia…..tutto quello che potete desiderare per il vostro presepe fai da te o se magari cercate una bella natività già pronta.

Effettivamente nulla, nel nome della strada intitolata a un santo orientale lascia intuire la sequenza di botteghe che tutto l’anno espongono la loro merce così particolare. E’ intitolata a San Gregorio, patrono dell’Armenia tra il III e IV secolo la chiesa dove le sue reliquie furono portate dalle monache basiliane che nel X secolo fondarono un primo monastero monastero. I napoletani conoscono la splendida chiesa con uno dei soffitti cassettonati più belli della città come Santa Patrizia. A lei è associato un evento miracoloso che ancora oggi compete con quello di San Gennaro….ma questa è un’altra storia!

La tradizione dell’artigianato in questa zona è molto antica (tra l’altro era la zona dell’agorà prima e del macellum romano poi) e quella dei presepi risale al 1700. Da allora piccole botteghe artigiane non hanno mai smesso di Continua a leggere “Via San Gregorio Armeno, dove il Natale dura tutto l’anno”

Pompei, riapre l’orto dei fuggiaschi dopo mesi di restauri

E’ stato finalmente riaperto al pubblico uno degli ambienti di Pompei che più di tutti annullanno qalunque separazione temporale tra il presente e il momento dell’eruzione del Vesuvio del 24 agosto 79, quando le ceneri seppellirono Pompei. In questo ambiente oggi adibito in parte a vigneto ma allora parte di una casa, cercarono invano scampo tredici persone. Individuate le sagome nel materiale vulcano solidificato, nel 1961 si decise di applicare il metodo inziato da Giuseppe Fiorelli alla fine dell’1800 colando del gesso liquido nei solchi lasciati dai corpi decoposti, solchi conservati grazie all’indurimento delle ceneri indurite.

Così furono restiuiti al loro luogo di appartenenza tredici persone, tra cui alcuni bambini. Una sosta in questo luogo può far letteralmenet accapponare la pelle ma sicuramente è una delle testimonianze più interessanti dell’evento di duemila anni fa. Il restauro appena concluso ha trattato i calchi stessiContinua a leggere “Pompei, riapre l’orto dei fuggiaschi dopo mesi di restauri”

Mercato Ittico tarsformato in Moschea. Che ne pensate?

Pochi giorni è stata pubblicata la notizia che per fare cassa il Comune di Napoli progetta di dare in comodato d’uso per 100.000 euro il mercato ittico alla comunità islamica. Se nulla cambierà, in pochi mesi la grande struttura nata proprio come mercato per il pesce negli anni ’30 potrebbe essere trasformata nella prima Moschea di Napoli.

Come si legge nella pagina dedicata al suo architetto, Luigi Cosenza, tutto è stato sin dall’inizio designato per la trattativa e la movimentazione delle merci:

“L’edificio è organizzato su di un’ampia sala di contrattazione coperta da una volta a tutto sesto costruita su archi reticolari in ferro e circondata dai locali dei singoli mandatari ciascuno con la propria organizzazione di vendita. Le alte testate verticali e le larghe feritoie longitudinali sono costituite, uno dei primi esempi nell’Italia meridionale, da vetro-cemento della Saint Gobain. Alla quota inferiore, celle e depositi definiscono i diversi spazi a servizio della commercializzazione del prodotto. L’ingresso del pubblico è dalla grande scalinata a nord, quelli carrai con rampe, dal fronte opposto e dalla testata occidentale” 

Due anni fa, per un giorno era anche diventato il suggestivo scenario razionalista di una performance art di Vanessa Beercroft, di cui potete vedere Continua a leggere “Mercato Ittico tarsformato in Moschea. Che ne pensate?”

Ognissanti a Napoli con Cioccoland

Ma com’è dolce il giorno di Ognissanti a Napoli! Anche se ormai si parla sempre più di Halloween, la globalizzante festa made in USA che diverte tanto soprattutto i più piccoli, non dimentichiamo le nostre tradizioni con il giorno dedicato a tutti i Santi seguito, il 2 novembre dalla commemorazione dei morti e la produzione di una prelibatezza locale,  il Torrone dei Morti. In questo periodo è facilmente reperibile in tutte le pasticcerie e cioccolaterie napoletane.

Un blocco rettangolare di scioglievolezza cioccolattosa, si acquista a fette e si presenta in alcune varianti, alle nocciole, alle mandorle, con cioccolato bianco e nero. A differenza del tipico torrone natalizio questo è morbido o “muollo” come si direbbe in dialetto ; realizzarlo in casa è abbastanza semplice e ogni famiglia ha la sua ricetta! Ma se proprio non avete voglia di cimentarvi ai fornelli potete fare un salto alla stazione marittima per annusare, mordere, guardare e perchè no! fare bella scorta di cioccolato….Continua a leggere “Ognissanti a Napoli con Cioccoland”

San Gennaro, devozione, sangue e un’app….

Ieri, 19 settembre 2012, il miracolo si è compiuto di prima mattina, già alle 9.12 il vescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, esponeva alla consueta folla l’oggetto del miracolo, l’ampolla contenente il sangue. Vescovo e martire decapitato nel 305 a Pozzuoli nei pressi della Solfatara, nel luogo dove oggi si trova una chiesa a lui dedicata, San Gennaro è diventato il patrono più amato dai napoletani grazie al miracolo a cui si iniziò ad assistere nel medioevo, al tempo degli angioini.

Oggi i luoghi di San Gennaro sono molteplici e consentono di seguire la storia della sua devozione e dell’arte napoletana. In particolare nel Duomo di Napoli la splendida cappella che fu voluta dal popolo napoletano nel 1527 come voto al Santo le cui reliquie sempre in quell’anno venivano traslate a Napoli da Montevergine. Un trionfo barocco di affreschi, argenti e dipinti su rame per la cappella, un elegante e raffinato stile toscaneggiante nella cripta che raccoglie le ossa.

Andando ancora più indietro nel tempo a lui sono legate anche le catacombe di Capodimonte, il più importante luogo cimiteriale dei primi martiri cristiani a Napoli, mentre arrivando a pittori come Luca Giordano nella pinacoteca di Capodimonte si conserva un eccezzionale San Gennaro che intercede per la peste del 1656.

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